A partire dagli anni Novanta, Pengo affronta nuovi ambiti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea. La sua indagine si focalizza sul cosiddetto “shock tecnologico”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che suscita l’interesse del celebre critico francese Pierre Restany, che promuoverà a Parigi , in gallerie e musei, mostre persoanli dell’artista padovano.

Nel 1999, a Padova, presso il Palazzo Monte di Pietà, si svolge una sua importante personale “percezioni mutanti” (catalogo Electa) e a seguire saranno altre mostre a Madrid, Tunisi, Parigi e a New York.

Nel 2000 realizza un video-manifesto da cui nasce una scrittura non leggibile, prelinguistica, costituita da segni figurativi e parole fuggitive; di questo periodo sono due cicli importanti: “ Oltre il Titolo” e “Maree”, presentati a Padova, Firenze (Palazzo Vecchio), Arezzo (Sala dei Grandi) e Ancona (Mole Vanvitelliana).

Del 2002 è l’acquisizione di una grande opera al Museo d’arte dello Splendore di Giulianova.

Nel 2004 una sua installazione multimediale ha luogo nella casa di Pietro Della Francesca a San Sepolcro.

Nel maggio 2008 si svolge al Museo Nazionale di Villa Pisani (Stra) la mostra “Traghettare il tempo”, segue la personale “Oltre” al Net Center di Padova e nel 2009 la mostra “Oltre l’immagine” a cura di Italo Zannier, Gian Piero Brunetta ed Enrico Gusella presso il Museo Civico del Santo a Padova.

Nel 2012 si svolge la mostra personale “Ritratto Conteporaneo” nello Spazio Biosfera a Padova.

Nel ottobre 2012 si svolge la mostra personale "shock" presso il Museo civico agli Eremitani a Padova.